I cardinali legati di Bologna
Presentazione libro di Giancarlo Ranuzzi De’ Bianchi
Renzo Zagnoni, Andrea Gardi, Paola Foschi e Elisabetta Landi presentano insieme all’autore Giancarlo Ranuzzi de Bianchi il volume I cardinali legati di Bologna.
Il volume ripercorre la carica di legato pontificio dalla tarda età medioevale. I legati sono figure che hanno guidato la storia della città dalla seconda metà del XIII secolo al XVIII secolo e dopo la Restaurazione fino all’Unità nazionale. Si distinguevano tre categorie di legati (nati, missi e a latere), le cui funzioni cambiarono notevolmente nel corso dei secoli. Di queste rimase la funzione di rendere presente per i sudditi la presenza del Papa, che a Bologna era sia guida spirituale che sovrano territoriale, dato che dal 1278 l’imperatore Rodolfo d’Asburgo aveva ceduto al Papato la sovranità politica su Bologna, Ferrara e la Romagna. L’ annessione definitiva allo Stato della Chiesa avvenne solo nel 1506. Quando il dominio pontificio si consolidò definitivamente verso la fine del Cinquecento, il ruolo dei legati divenne quello di supervisori e coordinatori dell’amministrazione periferica dello Stato. In città e nel contado spetta a loro garantire la difesa militare, l’ordine pubblico, la disponibilità di alimenti, il funzionamento della giustizia, il contenimento delle epidemie, il contrasto alle emergenze causate dalle calamità naturali, il funzionamento degli uffici statali e delle amministrazioni locali, la trasmissione costante delle informazioni tra la provincia e la capitale, il mantenimento della pace sociale e della fedeltà al pontefice. Dal 1506 fino al 1540 i territori settentrionali dello Stato Pontificio facevano parte di un'unica legazione pontificia. La provincia Romandiolae comprendeva il Bolognese e la Romagna, con capoluogo Bologna come città più grande della provincia dove era residente il cardinale legato, vertice del governo locale. Nel 1540 Paolo III nomina un legato apostolico a Ravenna scorporando la provincia Romandiolae in due tra il Bolognese e la Romagna. La legazione di Bologna diventa autonoma e assume poi una configurazione stabile dal 1581 fino al 1796. Con l’invasione napoleonica, nel dicembre del 1796, questa entra a far parte della costituenda Repubblica Cispadana. La Legazione confluì pochi mesi più tardi, il 29 giugno 1797, nella Repubblica Cisalpina e,successivamente, con la Restaurazione fu ricostituita nel 1816 retta da un cardinale legato. Dopo il periodo rivoluzionario degli anni 1848-1849, la Legazione di Bologna abbracciava anche la Romagna e Ferrara e, a seguito della riforma amministrativa di Pio IX, il 22 novembre 1850 confluì nella Legazionedelle Romagne o Prima legazione. Questa si concluse il 12 giugno del 1859. A partire da tale data fu sancita la fine del potere pontificio e della dominazione austriaca a Bologna.
Giancarlo Ranuzzi De’ Bianchi è nato a Bologna nel 1966. Laureato in Economia e Commercio collabora tra l’altro ed è socio da parecchi anni di diverse associazioni culturali della provincia di Bologna: “Alta Valle del Reno – Nueter”, “Savena Setta Sambro”, “Zeula” e “Progetto 10 righe”.