Daniel Pennac, Il paradiso degli orchi, traduzione di Yasmina Mélaouah, Milano, Feltrinelli, 1992
Silenzio nel Magazzino, dove l\'immagine della graziosa casetta si inserì sulla vibrazione colorata di un centinaio di schermi. Dipendenti e clienti, in piedi, muti, lo sguardo fisso, erano tutti riuniti lì, nella sala esposizione dei televisori. Le quattro pareti, tappezzate della stessa immagine, promettevano un epilogo degno della loro attesa. (p. 132)