Da grande sarò una foca
dai 5 anni
Heidelbach, tedesco, vincitore nel 1995 del Bologna Ragazzi Fiction Award con Cosa fanno le bambine?, è senza dubbio uno dei più originali e intriganti illustratori per l’infanzia.
Nelle sue illustrazioni mette in scena bambine e bambini in qualche modo più veri del vero, senza lasciare spazio alla graziosità, spingendosi verso un limite che sfiora quasi il grottesco, riuscendo a cogliere aspetti dell’infanzia di solito taciuti o non riconosciuti: l’alterità rispetto al mondo adulto, la vicinanza a quello animale, la solitudine che, necessariamente, appartiene a ogni percorso di crescita.
Da grande sarò una foca ha visto la luce nel 2011, ma solo oggi è stato tradotto nel nostro paese. Riprende una leggenda presente in pressoché ogni parte del mondo, quella della donna-foca (ma esiste in Africa, per esempio, quella della donna-elefante) che sceglie di rinunciare alla sua parte animale, alla sua ambiguità vitalissima di mostro, per vivere insieme agli umani, per costruire una famiglia umana.
Heidelbach rivisita la leggenda mettendo in scena una voce narrante bambina. É il protagonista che ci racconta la storia dal suo punto di vista, un punto di vista parziale, che non comprende ciò che nel mondo degli adulti avviene. Che non comprende la sua dimestichezza con l’acqua, la sua attrazione per il mare, il motivo per cui la mamma non si avvicina mai alla riva e la sua conoscenza degli animali del mare.
Le tavole, invece, ci mostrano gli eventi da un punto di vista esterno: il ritmo narrativo composto dall’accostamento di testo e immagine è irresistibile, il lettore si trova nell’incertezza lasciata dalla frattura che esiste fra i due codici e si incuriosisce, tenta anticipazioni. Le immagini rimandano, pagina dopo, pagina a una quotidianità che riconosciamo fino all’irrompere del mondo marino narrato dalla mamma. I mostri, gli animali fantastici che stanno in bilico fra umano e animale escono dai riquadri fino a invadere le pagine e le doppie pagine. Il testo anticipa queste visioni: ci dice di sirene, vere lamprede dai nove occhi, ragazze gamberetto, dugonghi di corte, calamarchesi, meduse mortali.
É un’ottima occasione per lettori e lettrici per immergersi in un fiabesco conturbante, per concedersi di stare in bilico fra reale e fantastico, per indagare gli intrecci arditi fra umani e animali.