Canto per una casa ritrovata
dai 4 anni
L’illustratrice australiana Sophie Blackall, vincitrice per due volte della Caldecott Medal, narra in questo albo la storia di un casolare di campagna, un tempo abitato da una famiglia con dodici figli e poi lasciato a lungo disabitato, riparo di piante e animali selvatici. Come racconta l’autrice nella breve postfazione del libro, si tratta di una casa diroccata che lei stessa ha acquistato nello stato di New York, fra le cui pareti ha ritrovato e raccolto miriadi di oggetti che portavano “l’impronta di mani, cuori e menti di molto tempo fa: cose che raccontano storie”.
Così come le storie che sopravvivono al tempo si stratificano passando di bocca in bocca, anche le illustrazioni di questo libro sono state create attraverso una stratificazione di materiali; partendo dalla tappezzeria e procedendo per strati successivi, l’autrice ha sovrapposto tutti quegli oggetti trovati in casa – pagine di libri, mappe sbrindellate, articoli di giornali, frammenti di vestiti – e li ha affiancati a disegni a china, gouache, acquarelli e matite colorate, dando vita a immagini minuziose e dettagliatissime che ricostruiscono la quotidianità di questa famiglia.
I testi in rima, resi in italiano nella bellissima e ritmata traduzione di Chiara Carminati, scandiscono la routine familiare e sono una celebrazione affettuosa per questa casa ritrovata, versi in cui ci sembra di sentir riecheggiare ancora le voci dei bambini e delle bambine che l’hanno abitata, i loro giochi, le letture, i bisticci.
Sugli scaffali della nostra biblioteca potete trovare entrambi i libri che sono valsi all’autrice la prestigiosa Caldecott Medal per le illustrazioni: La vera storia dell’orso Winnie di Lindsay Mattick e Ciao, ciao amico faro, sia scritto che illustrato da Sophie Blackall.