Istanbul Orhan Pamuk, Istanbul: i ricordi e la città, traduzione di Semsa Gezgin, Torino, Einaudi, 2006
La città della mia infanzia era una fotografia in bianco e nero, un mondo semibuio e grigio, almeno io me lo ricordo così, anche perché da sempre mi hanno attratto gli interni delle abitazioni, nonostante sia cresciuto nell\'oscurità di una deprimente casa-museo. Le strade, i viali e i quartieri lontani mi sembravano luoghi pericolosi, usciti da film di gangster in bianco e nero. (p. 35)