Aeroporti, stazioni Giuseppe Culicchia, Ambarabà, Milano, Garzanti, 2000
... Lungo strade e attraverso stanze su è giù per corridoi, ascensori e scale mobili. Seguendo queste sino in fondo ci si inoltra nel buio. Nel buio rotto dagli squarci di neon delle stazioni. Nel buio dove treni corrono veloci. All\'interno di una pausa luminosa, in ventuno aspettano il prossimo convoglio. Nessuno conosce nessuno e perciò nessuno parla. Tutti aspettano soltanto. (p. 11)