Album "Il Sole dell'Avvenire": immagini e documenti
La trilogia Il Sole dell’Avvenire comprende i volumi Vivere lavorando o morire combattendo (2013), Chi ha del ferro ha del pane (2014) e Nella notte ci guidano le stelle (2016). Dal momento che ne sono state pubblicate edizioni diverse (tutte dell’editore Mondadori) cercheremo di dare riferimenti ai capitoli dei romanzi piuttosto che a pagine specifiche, in modo da rendere più semplice il reperimento degli episodi citati qualunque edizione si consulti. I capitoli sono d’altra parte sufficientemente brevi perché questa modalità sia utile e semplice. Quando si renderà necessario citare frasi precise, le citazioni sono tratte dalle seguenti edizioni:
Vivere lavorando e morire combattendo, Milano, Mondadori, 2013.
Chi ha del ferro ha del pane, Milano, Mondadori, 2019.
Nella notte ci guidano le stelle, Milano, Mondadori, 2016.
Buona parte della gallery è incentrata sul secondo volume della trilogia, Chi ha del ferro ha del pane, che è stato il volume consigliato al gruppo di lettura. Sono presenti però anche documenti e immagini che fanno riferimento al primo e, in misura minore, al terzo volume, secondo uno sviluppo cronologico che segue quello del romanzo.
Le opere storiche: Il Gallo Rosso
All’uscita del secondo volume della trilogia, Chi ha del ferro ha del pane (2014), Evangelisti fa seguire, l’anno successivo, la pubblicazione di Il Gallo Rosso. Precariato e conflitto di classe in Emilia-Romagna 1880-1980 (ed. Odoya), riproposizione di un volume del 1982 che aveva titolo leggermente diverso, Il Galletto Rosso, e che vedeva anche una parte scritta da Salvatore Sechi che viene eliminata nella nuova edizione. Il titolo, al di là della leggera variazione, ricorda l’azione di sabotaggio “importata” dalla Russia che consisteva nel dare fuoco a pagliai e stalle di contadini che si erano schierati con i padroni contro i proletari ribelli. Il gallo rosso è il titolo del capitolo 26 di Chi ha del ferro ha del pane.
Nell’introduzione all’edizione Odoya Evangelisti dice che il saggio storico è la risposta a chi sospetta che nel romanzo abbia inventato qualcosa. La “riesumazione” - come la definisce Evangelisti - del libro di 30 anni prima è giustificata dalla pubblicazione del romanzo ma anche da una nuova crescita del precariato che, pur avendo forme diverse, invita a ripensare alle lotte che per decenni si erano combattute per eliminarlo o limitarlo. Interessante inoltre il legame che l’autore stabilisce fra la seconda parte del volume e i fatti del marzo 1977 bolognese, ancora ben vivi nel ricordo della città quando il libro era stato scritto e pubblicato la prima volta. Anche leggendo il romanzo, si avverte l’intento di legare la descrizione di alcuni degli episodi narrati a quanto avvenuto in quei tre giorni di rivolta. Si veda in particolare il racconto della sollevazione popolare di Imola di inizio luglio 1919 (cap. 61-62), che inizia con l’assalto alle botteghe e la razzia di cibo e si conclude con le strade di Imola presidiate «da autoblindo e da contingenti dell’esercito» (p. 444) dopo che alcuni dei manifestanti, pur non pericolosi, sono stati uccisi. Difficile non avvertire nelle modalità scelte da Evangelisti per descrivere l’episodio una eco degli eventi del ’77 bolognese.
In questo caso l’Archiginnasio possiede anche il volume del 1982.
Valerio Evangelisti - Salvatore Sechi, Il galletto rosso. Precariato e conflitto di classe in Emilia-Romagna, 1880-1980, Venezia, Marsilio, 1982.
Valerio Evangelisti, Il gallo rosso. Precariato e conflitto di classe in Emilia-Romagna 1880-1980, Bologna, Odoya, 2015.