La casa dei matti
(Dom durakov, Russia-Francia/2002) di Andrej Končalovskij (104')
Al culmine della guerra cecena, un manicomio viene abbandonato a se stesso e pratica un'autogestione dagli esiti meno artistici del Marat-Sade di Peter Brooks; lo scenario di follia, tenerezza, crudeltà, humor e umano sperdimento avvicina semmai il film a un Qualcuno volò sul nido del cuculo in chiave antimilitarista, girato però con molti ospiti dell'istituto psichiatrico in qualità di attori e molta macchina a mano. Tutto sembra muoversi intorno a una bella fisarmonicista che pensa d'essere fidanzata al rocker Bryan Adams (che c'è davvero nel film, e guida cantando Have You Ever Really Loved a Woman?) ma, quando i soldati occupano il manicomio, s'innamora di uno di loro: follemente. (pcris)