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Album "Il nome della rosa"
In questa gallery raccogliamo documenti di varia natura che illustrano la genesi e la successiva vita editoriale del romanzo Il nome della rosa di Umberto Eco, che fanno riferimento agli eventi e ai temi trattati nell’opera o che possono avere fornito una base informativa per l’autore. Riguardo a questo punto dobbiamo mettere le mani avanti (come non abbiamo mai fatto per gli altri libri letti dal Gruppo di lettura) per denunciare fin da ora che in alcune occasioni - sempre dichiarate - ci siamo divertiti ad azzardare e a proporre ipotesi che non hanno nessuna pretesa di essere dimostrate o dimostrabili. Ma se si fa una rassegna anche minima dei numerosi saggi o articoli dedicati al romanzo ci si accorge che gli stessi critici di professione hanno spesso azzardato e suggerito ipotesi poco fondate sulle fonti di Eco, tanto che lui stesso - lo vedremo - ha in alcuni casi dovuto stupirsi di quanto leggeva e, se lo riteneva necessario, rettificare. Dunque questa non vuole essere un’analisi scientifica ed esaustiva di fonti e documenti utilizzati dall’autore né tantomeno un’interpretazione del testo letterario (quando abbiamo presentato un’interpretazione critica è perché altri l’avevano già proposta e ci sembrava utile discuterne). Questo è il resoconto di un’esperienza di lettura, che si prende la libertà di azzardare un gioco - quello della ricerca di fonti, citazioni, allusioni - che è d’altra parte ben giustificato e anzi incoraggiato sia dall’Eco Autore Empirico che dall’Eco Autore Modello (riprendiamo una terminologia ben diffusa e presente in un saggio che incontreremo spesso, Interpretazione e sovrainterpretazione). Per noi bibliotecari-lettori un invito a nozze che non potevamo rifiutare.
Dove non diversamente specificato, l’indicazione delle pagine del romanzo citate si riferisce alla prima edizione, pubblicata nel 1980. La paginazione è rimasta inalterata nelle numerose ristampe Bompiani che non facciano parte di una specifica collana, comprese quelle a cui sono state aggiunte le Postille a Il nome della rosa (nella gallery forniremo maggiori informazioni sulla vita editoriale del testo).
I documenti utilizzati sono quasi totalmente conservati e consultabili presso la Biblioteca dell’Archiginnasio di Bologna. Salvo dove diversamente specificato la collocazione indicata è quindi relativa a questa biblioteca.
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Uno sguardo alla biblioteca di Umberto Eco
Quest’ultima immagine della gallery è stata aggiunta dopo l’incontro del Gruppo di lettura dedicato a Il nome della rosa, tenutosi giovedì 23 gennaio 2025. Uno dei partecipanti, collezionista di libri antichi, infatti ha raccontato di avere in alcuni casi “battagliato” con Eco per l’acquisto di alcuni volumi. Durante questo suo divertente racconto ha anche fatto cenno a un volume che illustrava i libri antichi di Eco che dopo la sua morte sono stati acquisiti dalla Biblioteca Nazionale Braidense di Milano. Abbiamo così deciso di aggiungerlo a questa carrellata. Si tratta del catalogo di una mostra tenutasi nel 2022 alla Braidense, in cui quindi si trova solamente una selezione dei testi acquisiti, ma che offre spunti di interesse. Fra l’altro l’impianto del catalogo (e quindi della mostra) è simile a quanto stiamo facendo con la costruzione di queste gallerie documentarie. Anche in questo volume per alcuni dei romanzi scritti da Eco vengono fornite indicazioni di testi presenti nella sua biblioteca e che probabilmente sono serviti da fonte o spunto per la scrittura delle pagine narrative.
Purtroppo nel catalogo non viene menzionato il volume che abbiamo visto nella pagina precedente, la Poetica commentata da Riccoboni e che avrebbe fatto da inconscio modello per il manoscritto maledetto.
Sulla biblioteca personale dello scrittore è stato realizzato anche un bel documentario dal titolo La biblioteca del mondo (disponibile su RaiPlay), con la regia di Davide Ferrario.
L'idea della biblioteca. La collezione di libri antichi di Umberto Eco alla Biblioteca nazionale Braidense, a cura di James M. Bradburne, Riccardo Fedriga, Anna Maria Lorusso, Costantino Marmo, Valentina Pisanty e Bill Sherman, Milano, Scalpendi, 2022.