Il ratto del fanciullo
Il “caso Mortara” e la Bologna pontificia nei documenti dell’Archiginnasio
Bologna, Stato della Chiesa, 1858: la sera del 23 giugno i gendarmi pontifici, su ordine dell’Inquisitore del Sant’Uffizio, bussano alla porta dei Mortara, una famiglia di commercianti ebrei che abita in via delle Lame.
Sono venuti per portare via uno dei figli, Edgardo, di sei anni, che sembra essere stato battezzato in segreto, tempo prima, dalla domestica cristiana.
Il bambino, per volere di papa Pio IX, viene portato a Roma per essere educato cristianamente e non sarà mai più restituito alla sua famiglia.
La mostra racconta questa incredibile storia e l’immensa eco che ebbe, non solo nell’Italia preunitaria, ma in tutto il mondo occidentale, ispirando centinaia di articoli, opuscoli e petizioni, ma anche opere pittoriche, letterarie e teatrali. Una storia il cui clamore arriva ai nostri giorni anche attraverso Rapito, il nuovo film di Marco Bellocchio.
Orario
lunedì-venerdì 9-19, sabato 9-18, domenica chiusa.
Ingresso gratuito
Della mostra esiste anche una più ampia versione online con documenti riprodotti integralmente.
Crediti
Mostra a cura di Maurizio Avanzolini, Marilena Buscarini e Marcello Fini
Supervisione di Alessandra Curti
Inaugurazione
La mostra verrà aperta ufficialmente lunedì 22 maggio alle ore 17 con una visita guidata condotta dai curatori.
La Cineteca di Bologna omaggerà il pubblico che parteciperà all’inaugurazione in Archiginnasio con un coupon per l’acquisto nei giorni non festivi a prezzo ridotto del biglietto del film in proiezione dal 25 maggio nelle sue sale.