Annamaria Ajmone & Felicity Mangan. Luglio. Sull'azione salutare del magnetismo e della musica
performance | Main Project ART CITY Bologna 2021 | POSTI ESAURITI
Luglio. Sull’azione salutare del magnetismo e della musica è una performance pensata da Annamaria Ajmone ed eseguita con l’artista sonora Felicity Mangan di cui una prima versione è stato ospitata nel giardino del Schloss Biesdorf di Berlino nell’estate del 2020.
Concepita per alcune delle aree visitabili del Cimitero Monumentale della Certosa, la performance nasce dallo scambio - sviluppato in un dialogo privato che precede l’incontro di persona delle artiste - di una serie di suggestioni che hanno indagato lo spazio immobile e silenzioso del cimitero, come un luogo vibrante di particolari forme di informazioni. Tra le figure osservate, i coniugi Anna Bonazinga D’Amigo e Pietro D’Amato, lei sensitiva, sonnambula e guaritrice, lui fondatore della Società Magnetica d’Italia, entrambi celebri cultori del mesmerismo, hanno contribuito ad alimentare un approccio conoscitivo basato sulle possibili relazioni e trasmissioni materiche tra le diverse entità, minerali, vegetali e animali, che abitano il cimitero.
Da questo punto di vista, è stato possibile infatti immaginare i reticoli di epigrafi, bassorilievi e pietre da sepoltura come superfici porose da attivare grazie a pratiche informate e alla costruzione di uno spazio sonoro. Felicity Mangan ha raccolto e composto una serie di suoni di bioritmi e armoniche, spazializzati come echi sonori nello spazio. Annamaria Ajmone ha delineato una pratica ispirata al linguaggio rituale che verrà sviluppata e de strutturata in modo libero, lasciando l’imprevedibile come elemento costituente del lavoro. Il rito è assunto per le sue capacità di trasformare uno spazio sconosciuto in luogo abitabile, riprendendo la sua funzione terapeutica che media tra il corpo soggettivo e l’ambiente sociale. In questo contesto, le artiste hanno invitato la danzatrice e coreografa Cristina Kristal Rizzo, fondatrice della storica compagnia Kinkaleri, a relazionarsi con l’ambiente da loro concepito, nel tentativo di portare le loro intuizioni altrove, grazie al linguaggio e alla sensibilità corporea di un’altra autorialità.
Si ringrazia Caned Icoda per la consulenza e i tessuti forniti per la performance.